Trento DOC d’archivio: viaggio tra le sboccature di prestigio

L’Eccellenza delle Bollicine di Montagna

Lo spumante Ferrari rappresenta una delle massime espressioni del Metodo Classico italiano, con oltre un secolo di storia che affonda le radici nella visione pionieristica di Giulio Ferrari. Nato nel 1902 a Trento, Ferrari intuì per primo l’enorme potenziale della viticoltura di montagna, fondando così una tradizione che ancora oggi è sinonimo di eleganza, precisione e longevità.

Ciò che rende Ferrari davvero unico è la capacità di interpretare il tempo. Alcune cuvée vengono lasciate affinare per anni – a volte oltre un decennio – sui propri lieviti, in silenzio, nella penombra della cantina. Qui avviene una lenta trasformazione: i profumi si evolvono, la struttura si amplifica, la complessità cresce. Il momento cruciale di questo processo è la sboccatura, ovvero la rimozione dei lieviti e la chiusura definitiva della bottiglia.

Il Valore della Sboccatura Tardiva

La sboccatura tardiva non è solo una scelta tecnica: è una dichiarazione d’intenti. Significa credere che il tempo possa arricchire il vino, donargli profondità, finezza e una personalità irripetibile. È un processo che richiede pazienza, visione e maestria enologica.

Le cuvée che degusteremo oggi sono il risultato di questa filosofia: bottiglie rare, alcune delle quali rimaste per oltre 15 anni sui lieviti, per poi essere sboccate di recente. Sono vini che parlano di vendemmie passate, ma che oggi si mostrano in una forma sorprendentemente viva, elegante e complessa.